Le scimmie… (6)
di Dario Voltolini
oppure è in giro con una che ci casca
come ci sei cascata tu
e dici di amarlo
mentre io vorrei usarlo
per pulire la cassetta del gatto
quel coglione
dall’eloquio affascinante
quel coglione con il male che ti ha fatto
vienimi vicino mentre pianto
questi quattro chiodi nell’asse
il legno
l’ho preso in una vena
e l’ho spaccato
mi tocca adesso
riprovare con questo
versami del vino nella tazza
grazie
riprovare con quest’altro pezzo
che mi sembra però più duro
quindi più fragile del primo
e batto il chiodo posato sul ferro
per raddrizzarlo
è un chiodo che ho tolto via
con la tenaglia
un chiodo storto
solidi rintocchi di metallo
sul bancone
il chiodo è dritto
e tu sai che non è la forza
del colpo a farlo penetrare bene nel legno
oppure male
il chiodo è dritto
chiudimi la morsa attorno al pezzo
grazie
ho sentito al telefono
la voce stanca di un amico
quando poi ho riagganciato
la sua eco mi è rimasta
come un refolo d’aria tra i capelli
quando apriamo una porta d’autunno
e un camion passa per la strada
il giorno passa allungando le ombre
sfiancata pallida luce
dall’officina escono auto riparate
e l’uomo in tuta blu si accende la sigaretta
una donna cuce al terzo piano
la strada senza uscita è tutta in ombra
scampana forte il telefono
l’uomo rientra e risponde
dalla finestra la donna vede il sole
basso sullo scalo ferroviario
e lontana la chiesa di san Silvano
sul muro dell’ufficio
dentro l’officina
una foto di squadra di calcio
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L’ho letto tutto ad alta voce. (qui a studio mi avranno preso per matto).
Ne voglio ancora, non mi basta!