Un convegno sulle leggende metropolitane
CONTAMINAZIONI
Voci, bufale e leggende metropolitane nell’era di Internet
I° Convegno nazionale
TORINO, 6-7 novembre 2004
Centro Congressi TORINO INCONTRA, Via Nino Costa, 8
CICAP — Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale
CeRaVoLC — Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee
Il Tema
Quante volte ci siamo sentiti raccontare la storia di un lontano cugino che, avendo riaccompagnato a casa una ragazza dopo una festa, scopre in seguito che la giovane era in realtà morta molti anni prima? O la raccapricciante storia del cagnolino riportato in patria come ricordo di una vacanza esotica, rivelatosi poi un feroce ratto? O, più recentemente, è vero che un misterioso arabo, per ringraziare di una gentilezza ricevuta, consigliò una conoscente di un nostro amico di stare alla larga dalla metropolitana di Milano in una certa data?
E quante volte ci siamo chiesti che credito dare ai molti avvertimenti che ci raggiungono, un tempo per pas-saparola, poi tramite fotocopie di dattiloscritti sempre più illeggibili, ed oggi per email? È vero che in quasi tutti gli shampoo è nascosta una pericolosa sostanza cancerogena?
Ancora, alzi la mano l’automobilista che non ha creduto all’amico che suggeriva di appendere un CD allo specchietto retrovisore per ‘accecare’ gli autovelox. Si faccia avanti chi non ha mai iniziato la raccolta dei tappi di plastica o degli scontrini fiscali per contribuire a donare una carrozzina a un disabile.
Le chiamano in molti modi: leggende metropolitane, miti moderni, leggende contemporanee. Le studiano in tanti: psicologi, antropologi, sociologi. Eppure le leggende urbane restano un fenomeno pieno di misteri. Incerte sono le origini di questi racconti: Cesare Bermani in “Il bambino è servito” scrive che molte leggende non sono che la versione moderna di miti antichissimi. Altrettanto misteriosa è la funzione di queste narrazioni: a cosa servono dei racconti che viaggiano col più antico sistema di comunicazione, il passaparola, e che si rivelano regolarmente falsi?
Ecco il cuore del problema, il vero mistero: perché si crede alle leggende? Molti studiosi hanno indagato questo problema e tre sono le ipotesi più accreditate.
La prima è che in questi racconti l’ascoltatore ritrova idee che già ha: suonano familiari e quindi plausibili. Così la leggenda della zingara arrestata in un supermercato mentre cerca di rapire dei bambini nasconden-doli sotto la gonna si trasmette perché è un esempio concreto ed efficace di un pregiudizio e di una paura già presenti a livello sociale.
In altri casi, invece, la leggenda serve a dare un significato a eventi nuovi. Si diffondono così i racconti sulle nuove tecnologie, dalle lampade solari che bruciano il fegato ai mille virus che minacciano i computer: la leggenda ‘inquadra’ fenomeni nuovi e mette in guardia dai possibili pericoli che rappresentano.
Un sociologo francese, Jean-Noel Kapferer propone una terza spiegazione, forse la più inquietante: si crede a chi racconta una leggenda perché tutta la vita si basa su un meccanismo di fiducia nei confronti degli al-tri. Il bambino crede alla madre che gli dice cosa mangiare e cosa no, lo spettatore al telecronista che com-menta la partita e il ragazzo al cugino che racconta le sue avventure. Un meccanismo semplice e indispensabile al funzionamento di ogni società… fino alla prossima leggenda urbana.
Gli organizzatori
Il CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) è un’associazione di volontari indipendente da qualsiasi partito, interesse economico e credo religioso, che promuove l’indagine critica del paranormale e delle pseudo-scienze e l’educazione al metodo scientifico.
Il CICAP fu fondato nel 1989 da un gruppo di studiosi tra cui Piero Angela, Silvio Garat-tini, Margherita Hack, Tullio Regge e Carlo Rubbia, con lo scopo di fornire al pubblico e ai media informazioni obiettive e rigorose sui presunti fenomeni “inspiegabili” che venivano presentati acriticamente dai nostri mezzi di comunicazione; la nascita del CICAP fu salutata con entusiasmo e notevole attenzione sia dal mondo scientifico sia dal pubblico interessato a questi argomenti.
L’associazione ha creato una rete di attivisti e volontari, che oggi conta 12 gruppi regionali e oltre 5000 simpatizzanti, in grado di realizzare una capillare opera di educazione al metodo scientifico mediante la pubblicazione di una rivista specializzata a diffusione nazionale, l’organizzazione di centinaia di conferenze, incontri e seminari, la pubblicazione di libri e rassegne a tema, gli interventi radiotelevisivi e un documentatissimo sito inter-net: il CICAP ritiene che l’educazione al metodo scientifico sia una strada imprescindibile per diffondere lo spirito critico e la razionalità.
Una società irrazionale è più esposta non solo alle superstizioni, ma anche agli oscuranti-smi e alle manipolazioni. Per questo il CICAP si adopera affinché i cittadini siano in gra-do da soli di discernere l’attendibilità delle informazioni che ricevono, senza aspettare che siano altri a scegliere per loro.
Il Gruppo Regionale Piemonte, fondato nel 1991 e presieduto da Tullio Regge, è attualmente il più attivo dei gruppi regionali, ed ha esperienza nell’organizzazione di simili eventi avendo ospitato nel 2003 il Convegno Nazionale del CICAP.
Il Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee, l’unica organizzazione italiana dedita alla raccolta ed allo studio delle narrazioni e gli episodi derivanti dal folklore dei nostri giorni, le cosiddette leggende contemporanee – meglio note come “leggende metropolitane” – nasce nel 1990 sulla base delle esperienze precedenti dei suoi fondatori. Si sviluppa rapidamente grazie ad una rete di collaboratori in tutta la penisola sino a costituire uno degli archivi più completi a livello nazionale (libri, riviste, pubblicazioni varie, stampa non specializzata, registrazioni di racconti orali, ecc.).
Contraddistinta da un approccio multidisciplinare e particolarmente documentato, l’atti-vità del Centro si traduce oltre che nella redazione di un notiziario sull’argomento, unica fonte specializzata esistente in Italia, alla gestione su Internet di una mailing list apposita e un sito particolarmente frequentato. Da sottolineare, tra l’altro, la collaborazione of-ferta nella stesura di numerose ricerche universitarie e tesi di laurea sull’argomento.
Quattro sono i libri sinora pubblicati sull’argomento dai suoi fondatori: “La famosa invasione delle vipere volanti”, Sonzogno (1994), “Di bocca in bocca”, Stampa Alternativa (1996) e “11 Settembre: leggende di guerra”, Avverbi (2002) a firma di Paolo Toselli, non-ché “Tutte Storie”, Costa & Nolan (1994) a firma di Danilo Arona.
Il Centro per la Raccolta delle Voci e Leggende Contemporanee intrattiene rapporti di collaborazione con i maggiori centri similari ed i più conosciuti ricercatori, dagli Stati Uniti alla Francia, dalla Gran Bretagna alla Germania, partecipando attraverso i suoi esponenti a convegni internazionali dedicati all’approfondimento di specifiche tematiche di studio. Svariati sono anche gli interventi di consulenza richiesti da testate giornalistiche, televisive e radiofoniche.
Il convegno
Più ancora di altri campi di ricerca, lo studio delle Leggende Urbane non solo interessa ricercatori profes-sionisti (antropologi, psicologi, sociologi), ma attira anche una moltitudine di ottimi dilettanti, che costituiscono una rete di “osservatori” sul nascere e svilupparsi di leggende che sarebbe altrimenti difficile da costruire: un ruolo in un certo senso simile a quello degli astrofili e forse anche più importante. Uno dei padri storici dello studio delle Leggende Metropolitane, Jan Harold Brunvand, mantiene un archivio di migliaia di segnalazioni di racconti analoghi, inviategli da appassionati in tutto il mondo, e la gran maggioranza del materiale archiviato dal CeRaVoLC è stato raccolto attraverso questo canale.
Uno degli scopi del convegno è perciò quello di far incontrare i professionisti della ricerca con gli appassionati; mentre una parte degli interventi sarà istituzionale e tenuta da accademici, una frazione del tempo potrà essere dedicata ad interventi brevi, da parte di appassionati che avrebbero altrimenti difficoltà a far conoscere il risultato delle loro ricerche. Sarà perciò importante pubblicizzarlo con adeguato anticipo in maniera da ottenere la collaborazione della comunità “allargata” dei ricercatori e degli appassionati.
In più, anche recentissimi fatti di cronaca insegnano come nell’età dell’informazione sia sempre più importante la conoscenza delle modalità in cui si formano e si propagano le voci e le dicerie; è perciò importante portare questi meccanismi a conoscenza del pubblico, al di là della spesso abusata espressione “leggenda metropolitana”.
Il convegno avrà perciò una natura molteplice: convegno scientifico in cui presentare il risultati delle proprie ricerche ed incontrarsi con altri ricercatori, convention di appassionati ed evento divulgativo per il pubblico generale, contornato da alcune iniziative collaterali, in un formato già collaudato in numerosi Convegni Nazionali del CICAP.
PROGRAMMA
SABATO, 6 NOVEMBRE
9,00 Apertura registrazioni al Convegno
9,30-10,00 Apertura ufficiale del Convegno
Andrea Ferrero, Responsabile Cicap Piemonte
Paolo Toselli, Segretario CeRaVoLC
Saluto di Jan Harold Brunvand, Prof. Emerito, Dipartimento di Inglese, Università dello Utah
10,00-10,50 LEGGENDE, BUFALE, DICERIE: PERCHE’ E’ IMPORTANTE CONOSCERLE
Moderatore: Piero Bianucci, Giornalista
Lorenzo Montali, Università di Milano Bicocca
Le leggende urbane come strumento di costruzione della realtà sociale
Laura Bonato, Università di Torino
Leggende metropolitane: la conservazione del presente
10,50-11,10 Coffee break
Jean-Bruno Renard, Università di Montpellier
“Coprite quel seno che non saprei vedere” (Molière, Il Tartufo)
Analisi di una leggenda urbana israeliana.
Paolo Attivissimo, Divulgatore informatico
Anche tu detective antibufala: tecniche e segreti d’indagine online
12,00-12,30 Discussione
13,30-15,00 SESSIONE POSTER E MOSTRA ANTOLOGICA
15,00-16,40 CULTURA POPOLARE, LEGGENDE E REALTA’ A CONFRONTO
Moderatore: Massimo Polidoro, Università di Milano Bicocca, Segretario Nazionale Cicap
Danilo Arona, Scrittore e critico cinematografico
La seduzione del possibile: cinema e leggende contemporanee
Peter Burger, Università di Leiden
Attenzione alla Banda del Sorriso! Perché è inutile smentire una leggenda
Marino Niola, Università di Napoli
Ratti osceni e bufale doc
Carlo Presotto, Attore e drammaturgo
Narratori nell’era di internet: il pesce siluro nel monitor
16,40-17,00 Coffee break
Paolo Toselli, CeRaVoLC
Bambini rapiti per il traffico d’organi: miti e realtà
Cesare Bermani, Storico
Il presente inventato.
Mariano Tomatis, Ricercatore e scrittore, Cicap Piemonte
Come il Graal arrivò in Piemonte…
18,30-19,00 Discussione
SERATA SPECIALE
21,00 UNA CENA LEGGENDARIA
DOMENICA, 7 NOVEMBRE
10,00-11,20 Sessione poster e discussione
11,20-11,40 Coffee break
11,40-12,20 Tavola rotonda con i relatori
12,20-13,00 Conclusioni
Andrea Ferrero, Responsabile Cicap Piemonte
Paolo Toselli, Segretario CeRaVoLC
Iniziative collaterali
MOSTRA ANTOLOGICA SULLE LEGGENDE METROPOLITANE
Si tratta di una mostra inedita, curiosa ed interessante, dedicata alla presentazione di alcune decine di e-sempi di voci e leggende contemporanee. Tale mostra è unica nel suo genere e fornisce una visione significa-tiva della penetrazione delle leggende nel quotidiano, presentando esempi particolarmente significativi. In-clude una sezione con le riproduzioni di storie a fumetti con trasposte le più note leggende contemporanee. Una prima versione della mostra è stata presentata presso il Museo Etnografico “C’era una Volta” di Alessandria nel giugno 2001.
SESSIONE POSTER
Più ancora di altri campi di ricerca, lo studio delle Leggende Metropolitane non interessa solo ricercatori accademici ma attira anche molti studiosi non professionisti, che costituiscono così una rete di “osservatori” che con competenza e costanza si dedicano a raccogliere, catalogare e analizzare voci e leggende. Uno degli scopi di questo convegno è proprio quello di far incontrare i “professionisti” della ricerca con gli appassionati ed i ricercatori indipendenti; è per questo che, inserita nel programma delle relazioni formali su invito, è prevista una sessione di poster, in cui chiunque possa presentare il suo lavoro.
Per contatti o ulteriori informazioni
CICAP – Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale
www.cicap.org
Gruppo Regionale Piemonte
Piemonte@cicap.org
www.cicap.org/Piemonte
Per informazioni< riguardo a questa iniziativa scrivete a: leggende@cicap.og
Oppure visitate il sito http://www.cicap.org/contaminazioni
CeRaVoLC – Centro per la Raccolta delle Voci e delle Leggende Contemporanee
Casella Postale 253, 15100 Alessandria
ceravolc@tiscali.it
http://leggende.clab.it
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IL CICAP sarebbe “in grado di realizzare una capillare opera di educazione al metodo scientifico mediante la pubblicazione di una rivista specializzata a diffusione nazionale, l’organizzazione di centinaia di conferenze…. il CICAP ritiene che l’educazione al metodo scientifico sia una strada imprescindibile per diffondere lo spirito critico e la razionalità.”
Il cicap era sorto per “controllare” i fenomeni paranormali ed è diventato un centro per la diffusione di un metodo scientifico riduzionistico, avverso a ogni tipo di medicina alternativa e di pensiero olistico. Secondo il cicap l’omeopatia è una pseudoscienza, al pari della piramidologia (alzi la mano chi la conosce…)
Nel mondo scientifico sono in molti a non condividere l’approccio al metodo scientifico condotto dal cicap(soprattutto nell’ambito delle scienze naturali: avrete notato che i membri fondatori del cicap citati sono 3 fisici, un medico e un giornalista).
La mia opinione è che non esiste un unico metodo scientifico che possa essere applicato nello stesso modo a ogni scienza. Ad esempio, il criterio secondo cui una teoria è valida fino a quando non si verifica una prova che non la soddisfa, può valere per la fisica, ma spesso non è applicabile alla biologia evoluzionistica. Ma gli scienziati del cicap hanno bisogno di sicurezze, di credere in un unico modello di spiegazione scietifica, e questo è il progetto che portano avanti. Secondo me, è la loro attività a essere oscurantista.
Noooooooo! Io il 6 ho un impegno. Avrei fatto carte false per esserci, adoro le leggende urbane!