Articolo precedente
Articolo successivo

Appello

Non abbiamo gli elementi per esprimere un giudizio approfondito sulla vicenda processuale che portò molti anni fa alla condanna all’ergastolo di Cesare Battisti, da quindici anni rifugiato in Francia. Né abbiamo alcuna comprensione nei confronti delle logiche del terrore di qualsiasi provenienza né insensibilità verso la sofferenza di coloro che ne sono stati e ne sono vittime.

Ma non ci sembra che vi sia giustizia nel sottoporre una seconda volta, dopo tanti anni, a una procedura di estradizione la stessa persona per la quale era già stata negata una prima volta. Sarebbe come portare di nuovo sul patibolo un condannato a cui all’ultimo momento si era deciso di commutare la pena.

Inoltre non ispira un senso di giustizia l’impressione che a dettare i tempi e i modi di questa operazione siano in realtà contingenze politiche interne, per di più da parte di un governo che, in questa stessa materia, si è generalmente distinto nella pratica dei “due pesi e due misure” (rogatorie, immunità parlamentare, rifiuto di ratificare il mandato di cattura europeo….) e nell’attacco frontale alla Magistratura del nostro paese.

Ci uniamo perciò all’appello rivolto alle autorità francesi affinché non si prestino a un gioco che più che agli interessi della giustizia e della verità sembra obbedire a logiche di altra natura.

Sergio Baratto, Carla Benedetti, Ivano Ferrari, Andrea Inglese, Helena Janeczek, Antonio Moresco, Aldo Nove, Tiziano Scarpa, Giorgio Vasta, Dario Voltolini

Print Friendly, PDF & Email

2 Commenti

  1. Con questo pezzo avete espresso quella che è anche la mia personale opinione e la motivazione per cui ho aderito all’appello. Vi ringrazio.

  2. Mi chiedo come si possa risolvere una situazione così grave. Chiedo a voi che avete lanciato l’appello: con la nuova politica del ministro degli esteri francese molte persone nelle condizioni di Battisti rischiano di fare la stessa fine. Ma credo che non sarà facile far fare marcia indietro a Parigi. Dunque? Appelli dei colleghi a parte, chi può far cambiare direzione al vento? Un’operazione diplomatica del gov. del Cav. Berlusconi? Se è così possiamo anche rassegnarci. C’è qualcun altro che potrebbe fare qualcosa?
    Grazie per l’attenzione. Marco Drago. Canelli (AT).

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Slanci frenati

di Carla Benedetti Cari indiani, la lettera di commiato di Antonio Moresco non mi sorprende. Chi era presente all'ultima riunione...

Copyleft?

di Sergio Baratto Ricevo da Sergio Baratto questo pezzo che mi pare importante rendere noto, perché al di là del...

Contro l’invasore

di Giuliana Petrucci Premessa Queste non sono poesie, ma “prese di parola” contro il nemico che ha da sempre parlato al...

La macchina e i funzionari

di Carla Benedetti (E' il testo del mio intervento all'incontro di Torino La restaurazione" che si è svolto al...

Io so

di Pier Paolo Pasolini Due settimane prima di essere ucciso, Pasolini pubblicò questo pezzo sul “Corriere della sera”. Delle stragi...

Per Amelia Rosselli

di Anna Lamberti Bocconi Ragazza cara, my girl, chi te l'ha fatta così maligna verso il marciapiede dove tutti i camion, tutti...
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: