Vite da Cantiere

Elenco dei morti in cantiere in Italia nei primi sei mesi del 2005:

10/6/05
Roma. Un operaio è morto in un cantiere del G.R.A. investito da un camion in retromarcia, mentre era impegnato nella preparazione dei lavori di asfaltatura.

9/6/05
Sciacca – Agrigento. Un pensionato di 76 anni di Sciacca, Giovanni Guttaiano, è morto cadendo dalla gru che stava manovrando, durante le operazioni di spostamento di un cumulo di terra.

9/6/05
Novara. Un operaio di Chivasso di 36 anni, Vito Finotti, è morto presso la Cava Marconi di Romentino, dove si sta istallando uno dei cantieri della Cav Torino – Milano, che si occupa dell’alta velocità. L’uomo, al suo primo giorno di lavoro, stava guidando un camion quando il cassone ha urtato i fili dell’alta tensione che alimentano la linea.

1/6/05
Mantova. Un operaio di 44 anni di Rovigo,Tiberio Crepaldi, ha perso la vita, schiacciato da una gru che stava smontando in un cantiere edile di San Benedetto Po. L’uomo stava lavorando alla costruzione del nuovo attracco fluviale lungo il Po.

1/6/05
Arezzo. È morto dopo 12 giorni di agonia all’ospedale Silvestrini di Perugia, Cesare Fabbriciani, imprenditore di 41 anni. L’uomo era alla guida di un muletto all’interno dell’azienda di cui era socio ed è rimasto schiacciato dal mezzo che si è ribaltato.

30/5/05
Cremona. Un operaio di 67 anni in pensione, Antonio Zanardini, di Ostiano, è morto precipitando dal tetto dove stava lavorando, a causa di un improvviso cedimento della struttura. Era stato chiamato per eseguire alcuni lavori, pagati in nero, sul tetto di un rustico a Gabbioneta, Cremona.

26/5/05
Pinerolo – Torino. Un muratore è morto cadendo su un ponteggio sottostante, mentre stava eseguendo dei lavori di ristrutturazione sul campanile della chiesa di San Domenico a Pinerolo.

26/5/05
Cirigliano – Matera. Fabrizio Torretti, di 23 anni, è morto in contrada Spina Pulci, alla periferia di Cirigliano, mentre stava scaricando dei tronchi nell’azienda paterna. Il giovane è stato investito e schiacciato da un tronco di cinque quintali.

26/5/05
Roma. Un operaio di 42 anni ha perso la vita folgorato da una scarica elettrica in una cava in via Portuense, mentre manovrava una gru. Il veicolo ha urtato i cavi dell’alta tensione.

25/5/05
Teramo. Achille Lauro, imprenditore edile d i 52 anni, di Montesilvano, è morto in cantiere edile a Tortoreto Alta, Teramo. L’uomo è precipitato nella tromba dell’ascensore, mentre stava svolgendo dei lavori.

24/5/05
Novara. Gianluca Pitzalis, operaio cagliaritano di 28 anni della Sec ha perso la vita in un cantiere della Tav, travolto da un treno in transito sulla linea Novara – Biella. Il ragazzo era residente in Sardegna e si trovava a Novara per lavoro.

18/5/05
Bormio – Sondrio. Un operaio ha perso la vita e altri due sono rimasti feriti a causa di una frana di terriccio che li ha travolti mentre posizionavano dei tubi lungo una strada in un cantiere di Bormio.

10/5/05
Collesalvetti – Livorno. Davide Ghelardi, operaio di 30 anni, è morto folgorato in un cantiere di Collesalvetti, mentre scaricava tondini da un camion. La gru che stava manovrando ha toccato i cavi dell’alta tensione.

16/5/05
Montaguto – Avellino. Un operaio di 44 anni, Franco Leone, residente ad Ariano Irpino, ha perso la vita travolto da un rullo a Montaguto in via Calabrese, dove era in corso il rifacimento del manto stradale. L’uomo è precipitato in una scarpata insieme alla macchina operatrice che stava manovrando.

14/05/05
Roma. Un operaio, Maurizio Brasili di 42 anni, è morto folgorato in un cantiere della casilina. La pompa per il cemento che stava manovrando ha urtato i cavi dell’alta tensione.

12/5/05
Muro Lucano – Potenza. Un operaio di 46 anni, Donato Nardiello, è morto a Muro Lucano nel crollo della parte di un edificio che stava demolendo. L’uomo stava utilizzando un martello pneumatico per demolire una parte del caseggiato.

11/5/2005
Roma. Un operaio di 51 anni di Artena, Carmine Di Francesco, ha perso la vita a seguito di una caduta mentre stava facendo dei lavori all’interno dell’Istituto industriale Antonio Meucci a via Del Tufo. L’uomo è scivolato sfondando una vetrata in plexiglas.

9/5/2005
Casalbordino – Chieti. Un uomo di 62 anni, Pietro Del Borello, è morto cadendo da un’impalcatura all’interno di un cantiere edile a Casalbordino. Era titolare di un’impresa edile che stava eseguendo lavori per la costruzione di un nuovo fabbricato, nei pressi dell’Ufficio postale.

2/5/2005
Tremosine – Brescia. Un immigrato moldavo di 38 anni è morto mentre manovrava una betoniera che si è ribaltata.

2/5/2005
Massa Carrara. Claudio Vita, operaio del settore lapideo di 52 anni, è morto in un infortunio sul lavoro avvenuto in una segheria del marmo alla periferia di Massa. L’operaio è stato travolto da una lastra di marmo.

2/5/2005
Torino. Manuel Domingos Maria, operaio portoghese di 56 anni, è morto folgorato sull’ autostrada A32 Torino-Bardonecchia. L’uomo che lavorava per una ditta portoghese, che aveva in subappalto i lavori da un’azienda del Gruppo Gavio, ha urtato un cavo elettrico mentre era alla guida di una ruspa.

28/4/05
Comiso – Ragusa. Giovanni Guccione, operaio di 64 anni, è morto schiacciato da una cisterna mentre stava eseguendo dei lavori di sistemazione di un pozzo nero, in contrada Boscorotondo.

28/4/05
Isernia. Un operaio di 61 anni, Michele Pietro Iossagna, di Benevento, ha perso la vita a seguito delle ferite riportate cadendo da un’impalcatura, mentre lavorava in un cantiere edile di Benevento.

28/4/05
Milano. Il corpo senza vita di un diciassettenne di Brescia è stato trovato in un cantiere edile di Milano, nella zona di Quarto Oggiaro. A dare l’allarme sono stati gli operai che stavano iniziando il turno di lavoro.

26/4/05
Monte Sant’Angelo – Foggia. Giuseppe Rinaldi, operaio di 61 anni, è morto schiacciato dalla pala meccanica che stava manovrando e che si è ribaltata, in un cantiere di sua proprietà.

26/4/05
Firenze. Un idraulico di venti anni, Philip Marmsoler di Ortisei, Bolzano, è stato trovato morto in un cantiere del futuro palazzo di giustizia di Firenze. Il giovane sarebbe precipitato dal sesto piano dell’edificio, mentre cercava di raggiungere gli operai del cantiere per chiedere lavoro.

22/4/05
Reggio Emilia. Tiziano Alati, elettricista di 46 anni, di Canossa, ha perso la vita investito e schiacciato da un carrello elevatore guidato da un collega, nell’area adibita a carico e scarico della ditta Sicem Saga.

19/4/05
Ferrara. Un operaio di origini pakistane di 19 anni, è morto mentre lavorava nell’ azienda Buzzoni, mentre stava pulendo una macchina escavatrice con una idropulitrice elettrica. Il giovane è rimasto folgorato da un corto circuito innescato dal fondo bagnato.

18/4/05
Milano. Un giovane operaio calabrese di 19 anni, Fabio C., dipendente della “Edil Porfido”, è morto mentre effettuava lavori di manutenzione in una cantina, ferendosi con la punta del martello pneumatico.

13/4/2005
Firenze. Claudio Novelli, di 44 anni, ha perso la vita nel comune di Montelupo Fiorentino, mentre lavorava a Fibbiana per una ditta che gestisce una draga sul fiume Arno. L’uomo, dipendente della ditta in qualità di camionista, è precipitato da una piattaforma mentre aiutava dei colleghi a pulire un impianto.

12/4/05
Bolzano. Hans Mederle, operaio di 67 anni, è morto ad Appiano, vicino Bolzano, per il rovesciamento dell’escavatore che stava manovrando che lo ha schiacciato mentre era impegnato in uno scavo.

11/4/05
Napoli. Un operaio edile di 41 anni, Donato Giaccio, dipendente di una ditta di costruzioni, ha perso la vita a seguito di una caduta da un braccio meccanico, all’interno di un cantiere a Marigliano, in provincia di Napoli. L’uomo era impegnato nella realizzazione di un capannone industriale.

6/4/2005
Bologna. Un operaio gruista di 35 anni, F.S., è morto alle porte di Bologna, travolto da un traliccio di una gru, in un cantiere edile allestito nell’area dell’inceneritore “ Fea”, Frullo Energia Ambiente, a Quarto Inferiore di Granarolo Emilia.

6/4/2005
Parabita – Lecce. Un falegname di 55 anni di Matino, Tommaso Marzano, dipendente di un impresa, ha perso la vita precipitando nella tromba delle scale di un appartamento, mentre era impegnato a montare degli infissi.

6/04/05
Bologna. Andrea Fusoli, elettricista di 38 anni, residente a Cento, Ferrara, ha perso la vita cadendo dal tetto di un’azienda di Bologna mentre era impegnato in lavori di ristrutturazione.

5/04/05
Morrovalle – Macerata. Michele Marsano, operaio di 55 anni, di Grottazzolina, è morto cadendo da un’armatura mentre lavorava in un cantiere nel cimitero di Morrovalle.

5/04/05
Lecco. Un imprenditore di Como, C.B., di 65 anni, ha perso la vita in un infortunio sul lavoro a Cassago Brianza. L’uomo stava ispezionando un’area all’interno di un ex cementificio, quando è precipitato da una struttura di metallo.

4/04/05
Modena. Un muratore di 25 anni, originario della Turchia, è morto al Policlinico di Modena, a causa delle ferite riportate venerdì scorso in un infortunio sul lavoro in un cantiere di viale Reiter. L’uomo era precipitato dal secondo piano mentre stava trasportando una lastra di marmo che doveva essere posata sulle scale.

04/04/05
Roma. Un operaio romeno di 30 anni è morto schiacciato da un ingranaggio di un nastro che trasportava breccia nel cantiere edile di Via Casal Selce, in zona Castel di Guido. Un altro operaio straniero, di 21 anni, è rimasto ferito in un infortunio avvenuto in un cantiere del G.R.A. cadendo da un ponteggio.

30/3/05
Piombino – Livorno. È morto dopo trentasei giorni di agonia, Giuseppe Pecoraio 42 anni di Secondigliano, l’autista che era rimasto schiacciato, mentre caricava un carrello nel cantiere della Sales nel porto di Piombino, da un peso di mezza tonnellata il 21 febbraio.

29/03/05
Arezzo. Un operaio di 55 anni di Castel Focognano, Carlo Maccari, della ditta Colacem di Bibbiena, in provincia di Arezzo, è morto cadendo per cause in via di accertamento all’interno di un silos alto una decina di metri. L’uomo era al suo ultimo giorno di lavoro prima della pensione.

24/03/05
Bergamo. Un operaio di origine cinese di 40 anni, Lu Shousong, è morto dopo una settimana di ricovero agli Ospedali Riuniti di Bergamo. L’uomo era caduto da una scala all’interno del municipio di Ponte San Pietro, dove stava effettuando dei lavori per l’applicazione di una controsoffittatura.

23/03/05
Nuvolera – Brescia.Un muratore R. D. C., di 35 anni, è morto in un infortunio sul lavoro a Nuvolera, in un cantiere per la posa della rete fognaria. L’uomo è stato travolto da uno smottamento di terra.

22/03/05
Ascoli Piceno. Un operaio di 34 anni, Massimo Canala, è morto all’ospedale Mazzoni a seguito delle ferite riportate in un infortunio avvenuto ieri all’Arch Legno. L’uomo è stato trafitto da un paletto di legno mentre lavorava ad un macchinario.

18/03/05
Napoli. Baldovino Guariglia, operaio di 60 anni, è morto mentre era impegnato nei lavori di ristrutturazione di una rete fognaria ad Agropoli.L’uomo, impiegato presso una ditta incaricata della ristrutturazione, si trovava all’interno di un cunicolo che è improvvisamente crollato, schiacciandolo.

17/03/05
Biella – Vercelli. Un giovane operaio rumeno, Adrian Joan Marcu, 21 anni, è morto schiacciato da una ruspa, mentre lavorava alla sistemazione delle rive di un torrente.

16/03/05
Alessandria. Marco Cavallero, operaio di 39 anni, ha perso la vita schiacciato da un cumulo di terra mentre effettuava dei lavori di scavo per creare un bacino di raccolta dell’acqua.L’infortunio è avvenuto alla periferia di Strevi.

16/03/05
Brunico – Bolzano. Un operaio polacco di 25 anni, Wojciech Marcin Kumorek, ha perso la vita in un cantiere, in Val Punteria, travolto dal crollo di un muro, mentre eseguiva dei lavori in via Ragen di Sopra.

16/03/05
Castelnuovo Berardenga – Siena. Un operaio di 22 anni, Andrea Franci, ha perso la vita seppellito dalla terra gli è caduta addosso, mentre era impegnato alla realizzazione di uno scavo per interrare dei tubi di scarico, in un cantiere in località Fontanelle dove sorgerà un grande albergo.

16/03/05
Verona. Un giovane operaio di 22 anni, Paolo Delibori, dipendente di una ditta edile è morto folgorato in un infortunio avvenuto a Pezze di Cavaion, mentre stava lavorando con una betoniera. Il braccio del mezzo ha urtato i fili dell’alta tensione.

12/03/05
Genova. Maurizio Materazzo, giovane manovale di 25 anni, dipendente di una ditta in subappalto in un cantiere di Sviluppo Genova all’Acquasanta, è morto schiacciato dal crollo di una soletta e da uno dei muri che avrebbe dovuto sostenerla.

12/03/05
Catanzaro. Luigi Puccio, di 61 anni, è morto mentre scaricava del cemento dalla betoniera, la pompa si è otturata e gli è scoppiata in faccia, facendolo precipitare nella vasca per irrigazione che stava costruendo.

11/03/05
Palermo. Due operai, Pietro Tumminia di appena 19 anni e Salvatore Rocca di 34 anni, sono morti folgorati a Bompietro, Palermo, mentre eseguivano dei lavori all’esterno di una villetta in campagna.
I due si trovavano su una betoniera che ha toccato un filo della luce, il contatto ha provocato una violentissima scarica elettrica.

10/03/05
San Sepolcro – Arezzo. Massimo Mantenga, operaio cagliaritano di 34 anni, è morto a causa delle ferite riportate nella caduta dal tetto di un capannone industriale in costruzione. L’uomo era dipendente di una aziende perugina, la Edilcover.

9/03/05
Napoli. Un operaio di 31 anni, Vincenzo Ruggiero, è morto a Castel Belvedere, frazione di Marano, schiacciato da una pala meccanica mentre era impegnato nella manutenzione del mezzo, di proprietà di una ditta edile del luogo.

8/03/05
Napoli. Ciro Ciotola, di 45 anni, operaio dipendente della società Ippodromi, ha perso la vita schiacciato dal ribaltamento della pala meccanica mentre faceva manutenzione. L’infortunio è avvenuto ad Agnano.

4/03/2005
Latina. Un operaio edile in pensione, Ercole Dovizia di 54 anni, è morto in seguito ad una caduta da un’impalcatura da un’altezza di 2 metri e mezzo, mentre era impegnato in opere di manutenzione nei locali dell’ex magazzino Ferri. L’uomo lavorava per la società Futur Mark di Roma.

14/02/05
Lecce. È morto dopo una settimana di ricovero all’ospedale di Casarano (LE), Carmine Romano Russo, operaio di 36 anni di Parabita. L’uomo era caduto da un balcone alto tre metri mentre era impegnato in lavori edili.

11/02/05
Marano Ticino – Novara. Corrado Di Loreto, operaio di 49 anni, proveniente dal milanese, è morto schiacciato da una pala del muletto che stava conducendo, mentre stava lavorando lungo le sponde della Roggia Molinara.

11/02/05
Cairo Montenotte – Savona. Un operaio egiziano di 27 anni, Ahmed Kassem, è morto dopo una caduta da cinque metri, mentre pitturava su un ponteggio le insegne dell’area di servizio di un distributore di benzina.

9/02/05
Vicenza. Luca De Lorenzo, operaio leccese di 34 anni, è morto travolto e schiacciato da un camion in rettromamarcia in un catiere di Fimon di Arcugnano (VI).

8/02/05
Viareggio – Lucca. Un camionista di 42 anni, Donatello Bianchi, è morto per le gravi ferite riportate dopo essere precipitato con il camion che guidava in una scarpata. L’uomo trasportava scaglie di marmo, caricate dalla cava “Il Giardino” a Ruosina.

01/02/05
Diamante – Cosenza. Francesco Saverio Carrozzino, operaio di 39 anni, è morto folgorato da un cavo elettrico in un cantiere in Via degli Ulivi a Diamante. L’uomo stava lavorando con un’auto pompa sul solaio di un edificio, quando il mezzo ha toccato i fili dell’alta tensione.

01/02/05
Arezzo. Raffaele La Penta, operaio di 42 anni, è morto dopo essere caduto in un pozzo aperto in un vecchio mulino dove stava eseguendo dei lavori.

01/02/05
Milano. Un operaio edile di 38 anni, Rosario Fiore, dipendente di una piccola ditta che esegue lavori in subappalto, ha perso la vita precipitando nella tromba delle scale di uno stabile in ristrutturazione da una altezza di quasi venti metri in via Santa Sofia.

31/01/05
Palmi – Reggio Calabria. Domenico Orlando, 50 anni, contitolare dell’impresa Edilcasa di Palmi, è morto travolto e schiacciato da un escavatore in un cantiere edile.

31/01/05
Milano. Un operaio egiziano di 28 anni, Hamed Kedr, ha perso la vita ed altri due colleghi, uno egiziano, l’altro italiano sono rimasti feriti nel crollo di un muro di contenimento di un parcheggio sotterraneo in costruzione, in via Meda.

30/01/05
Como. Un giovane di 28 anni è morto schiacciato da un muro della villetta in cui stava lavorando a Uggiate Trevano.

26/01/05
Udine. È morto all’Ospedale di Udine l’artigiano che la settimana scorsa era rimasto gravemente ferito in un infortunio sul lavoro in un cantiere edile a Moruzzo.
Rosario Sorrentino, di 35 anni, era stato sepolto da un cumulo di terra mentre stava realizzando un impianto idraulico.

26/01/05
Pordenone. Un giovane operaio di 21 anni di Torviscosa, Mirko Verzegnassi, è morto a causa di una caduta da un’impalcatura in un cantiere edile di Fanna.

21/01/05
Amorosi – Benevento. Mario Di Caprio, operaio di 34 ani di Sant’Agata dei Goti, ha perso la vita schiacciato e soffocato dal terreno che gli è franato addosso, mentre era impegnato nei lavori di scavo per la realizzazione di un condotto fognario.

19/01/05
Fidenza – Piacenza. Giuseppe Cesarano, operaio di 57 anni originario di Salerno, è morto schiacciato dell’escavatore su cui stava lavorando. La banchina ha improvvisamente ceduto facendo scivolare e ribaltare il mezzo.

17/01/05
Settimo di Montalto – Cosenza. Antonio Mandarino, di 52 anni, è morto, in una falegnameria di Settimo di Montalto (Cosenza). Stava lavorando a bordo di un muletto allo spostamento di un carico di legna quando il mezzo si è improvvisamente capovolto. L’operaio è finito con la testa schiacciata sotto la cabina del conducente.

17/01/05
Cavaltone – Bergamo. Un muratore di 24 anni, Luca Alberti, è morto a causa di una caduta da un altezza di 5-6 metri mentre era impegnato nel montaggio di un capannone prefabbricato in uno stabile in costruzione.

15/01/05
Latina. È morto all’ospedale Gemelli di Roma, dopo tre giorni di ricovero, Vincenzo Petrucci, imbianchino di 57 anni di Sabaudia, che era caduto da un’impalcatura da sei metri d’altezza, in una casa di San Felice.

11/01/05
Roè Volciano – Brescia. Un operaio edile albanese di 29 anni, Pietro Boja, è morto cadendo da circa dieci metri mentre sistemava una soletta in un cantiere per l’edificazione di un nuovo supermercato,a Roè Volciano.

04/01/05
Napoli. Un immigrato è morto cadendo da un impalcatura di un palazzo in ristrutturazione nel quartiere Poggioreale.

04/01/05
Massa Martana – Perugia. Un autotrasportatore di 57 anni è morto, a causa di un malore, dopo aver scaricato sacchi di cemento in una ditta edile di Massa Martana.

03/01/05
Caserta. Un operaio di 30 anni, Attilio Filippone, ha perso la vita folgorato da una scarica elettrica mentre scaricava da un automezzo alcuni tubi metallici.

03/01/05
Taranto. Tommaso Cannalire,operaio edile di 57 anni, di Martina Franca (Ta) lavorava alla ristrutturazione di un edificio, è morto battendo la testa, cadendo da una scala.

(tratto da Luigi Lusenti – Paolo Pinardi, Vite da cantiere, Edizioni Comedit 2000. Qui per informazioni)

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21 Commenti

  1. Sono tristissima. Le morti in cantiere sono un’infamia, il passato, mai morto, che rifiorisce nel presente. E fiorirà sempre più con morti sul lavoro sotterranee e costanti dalla Cina a Milano. Un vero schifo a cui siamo in massima parte indfferenti.
    Chissà se a qualcuno viene in mente di chiedersi come muoino, se con il patriottismo dei lavoratori di morte in trasferta irakena o pensando a quei porci che stanno smantellando tutti i diritti compreso quello alla sicurezza sul lavoro.
    Chissà se a sindaci e senatori ‘sensibili’ verrà mai in mente di dedicare loro non dico una strada o una medaglia, ma almeno due minuti d’attenzione.
    merd….

  2. uno stillicidio infame! non lasciare che questi morti siano semplicemente un numero di statistiche politiche è un dovere… una sorta di civile controinformazione.

  3. Bisogna vederli gli operai edili al lavoro.
    Quasi sempre all’aperto, quasi sempre provenienti da centinaia di chilometri di distanza dal cantiere, quasi sempre in condizioni di sicurezza praticamente inesistenti, quasi sempre curvi, quasi sempre al caldo o al freddo, quasi sempre dentro una gerarchia dove i capi e i capetti sono arroganti, qualche volta spietati.
    Gli operai lenti nei gesti che ti sembrano rassegnati, ma spesso sono così per sapienza e misura di mestiere.
    Cantiere edile e pericolo sono praticamente sinonimi e lo sono anche con tutte le misure di sicurezza a norma.
    Ma il padrone poi punta al risparmio, come si sa.

  4. Il 70% delle ditte edili della Campania provengono del casertano, il 40% delle imprese che lavorano al nord Italia sono campane, bisognerebbe tracciare oltre che il luogo geografico di morte anche la provenienza dell’operaio. Il 60% delle proprietà aziendali sequestrate ai cartelli criminali campani negli anni che vanno dal 1999 al 2005 sono imprese edili. I costruttori più potenti d’Italia in questo momento sono del casertano. Amen.

  5. Una mattina (ero bambino) mi sono svegliato: è ho trovato mia madre e mia nonna che piangvano. Mio zio era stato assassinato in fabbrica, terzo operaio del suo reparto a volare giù da quella passerella senza protezione e a schiantarsi sui rulli sottostanti. Si chiamava Pasquale, il giorno dopo doveva andare a donare il sangue. Un altro fratello di mia madra ha continuato a lavorare nella fabbrica accanto, passando ogni giorno per vent’anni davanti al luogo dell’assassinio del fratello. La mia famiglia non è mai stata inclusa nell’elenco delle vittime del terrorismo, non abbiamo mai avuto strette di mano da ministri commossi o medaglie alla memoria. Dopo la morte dello zio Pasquale è stata installata una protezione su quella passerella. La fabbrica era l’Italsider di Taranto, la fabbrica più omicida d’Europa, secondo le statistiche.
    Grazie, Gianni, per questo freddo elenco.

  6. Dunque, grazie per questo pezzo-elenco. Chi scrive ha lavorato per tre anni come camionista-gruista in una grande coop emiliana di edilizia. Con la gru sollevavo spesso delle macchine che per forza mi passavano sopra l testa. Non avevano i sistemi di presa-gancio a norma. Per due anni ho tentato di obbligarli a provvedere, citando la legge 626 sulla sicurezza. Niente. Poi un giorno all’assemblea dei soci, presente il presidente e il vicepresidente, mi sono alzato e ho buttato fuori tutta la mia esasperazione per questa incredibile situazione. Facce stupite del presidente e del vice. Ma no, ma possibile. Hanno preso appunti. E’ passato un altro anno. Niente. Poi me ne sono andato. Va così, cooperative o privati, non gliene frega un accidente a nessuno. L’importante è correre. Finché non ci scappa il morto.

  7. Questi sono le vittime dell’edilizia, quelle ufficiali. Aggiungiamoci le altre, sempre morte SUL ossia PER il lavoro, sempre solo quelle ufficiali. Proviamo ad aggiungerci le sottaciute, i casi di cancro o malattia altra dove non esiste indagine giudiziaria ecc. Alla fine di questo esercizio, facciamo un sospiro profondo.
    E poi pensiamo che tutti i giorni veniamo aggiornati con grande apprensione sui nuovi casi di presunti contagi da influenza aviaria in TURCHIA.

  8. Sono Luigi Lusenti, autore con Paolo Pinardi, del libro Vite da Cantiere.
    Riporto un passo dell’introduzione al libro di Franco Martini, segretario nazionale della Fillea Cgil, per dire con lui che “i muratori non sono solo brutti, sporchi e cattivi”.

    “Questo è un mestiere ricco di creatività, di contenuto professionale. Valorizzare un mestiere che va dal saper mettere tre mattoni fino al restauro di dipinti di secoli fa, significa valorizzare la dignità della persona che investe se stesso in questa attività.
    Questa è una categoria che costruisce le case, le scuole, gli ospedali, le strade; che costruisce i luoghi provilegiati della civiltà, quindi è una categoria che può definirsi “costruttrice di pace”.
    Ecco perchè ci battiamo contro un’idea sbagliata della modernità intesa solo come grande infrastruttura. Un ponte può essere moderno, un’autostrada può essere moderna, un viadotto può essere simbolo di modernità ma solo se dietro a quel ponte, a quell’autostrada, a quel viadotto c’è un lavoro moderno, un lavoro che rispetta la dignità della persona.”

  9. Si quella del cemento è una storia tremenda in Italia, simile solo a quella della chimica industriale. E per i dati che ci presentano gli autori del libro e per quanto dice Casalese. Una storia che è determinata oltre che dall’illegalità a vari liveli, dalle reale e mai del tutto eliminabile (credo) pericolosità intrinseca del mestiere. Una storia che ha fatto anche il sogno, solo in parte realizzato, di un arricchimento generale. Con altissimi costi pero’. E ancor oggi, il che è incredibile. Se molte altre cose non lo fossero in Italia.

    Ricorderei anche il ben pezzo di Roberto Saviano “Io so e ho le prove” (anche su NI).
    Scrive tra l’altro Roberto: “Non riesco proprio a scordarmi come funziona il ciclo del cemento quando vedo una rampa di scale, e non mi distrae da come si mettono in torre le impalcature, il vedere il verticale delle finestre.”

  10. Be’, sei proprio un grande Gianni! Ottima iniziativa… Però la Sicurezza qualcosa ha salvato nei cantieri… il problema è culturale (come sempre), non tutti sono disposti a indossare il caschetto e e tutti quei colori perché si vergognano…

    Insomma, ottima iniziativa.

  11. Ciao Gianni,
    mi è piaciuto molto l’idea di quell’elenco. Non si pensa mai abbastanza a tutte queste morti che ci sono dietro alle tante costruzioni di questo paese.
    Conosco il libro “Vite da Cantiere” e penso che con le sue diverse testimonianze del mondo edile dovrebbe circolare molto di più. Ho conosciuto personalmente una delle vittime di cui si parla in questo libro che per le conseguenze di quell’incidente e per un ritardo nei soccorsi, perché si era cercato di farlo passare come un incidente automobilistico, non è più potuto tornare alla sua vita di prima.
    Liana

  12. sabato scorso la carovana antimafia ha presentato questo libro a Brescia e mi è stata data l’opportunità di vedere il film tratto da esso…..
    vi ringrazio di aver scritto quel libro perchè così noi giovani studenti ci possiamo rendere conto di ciò che attualmente accade nella nostra nazione…
    Mi dispiace che per colpa di persone crudeli ci vadano di mezzo dei buoni lavoratori, soprattutto stranieri.
    Invece di essere ospitali e aiutarli ad inserirsi in una cultura e società nuova, queste persone crudeli li sfruttano facendo soltanto il proprio interesse, costringendoli a vivere in condizioni assai pessime.
    In classe abbiamo discusso molto su questo argomento e ci siamo posti una domanda:
    Cosa possiamo fare noi giovani per aiutarvi a combattere il lavoro nero e la mafia in generale????

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Apnea

di Alessandro Gorza
Era stata una giornata particolarmente faticosa, il tribunale di Pavia l’aveva chiamata per una consulenza su un brutto caso. Non aveva più voglia di quegli incontri la dottoressa Statuto, psicologa infantile: la bambina abusata coi suoi giochi, i disegni, gli assistenti sociali e il PM, tutti assieme ad aspettare che lei confermasse quello che già si sapeva.

Spatriati

Gianni Biondillo intervista Mario Desiati
Leggevo "Spatriati" e pensavo al dittico di Boccioni: "Quelli che vanno", "Quelli che restano". Il tuo è un romanzo di stati d'animo?

La fuga di Anna

Gianni Biondillo intervista Mattia Corrente
Mi affascinava la vecchiaia, per antonomasia considerata il tramonto della vita, un tempo governato da reminiscenze, nostalgie e rimorsi. E se invece diventasse un momento di riscatto?

Una vita dolce

Gianni Biondillo intervista Beppe Sebaste
"Rompere il ricatto della trama": credo di non avere mai fatto altro da quando ero un ragazzo. Da una parte perché sono sempre stato dalla parte di chi trasgredisce, e la trama è sempre, anche graficamente, un’uniforme e una messa in ordine, un ordine del discorso.
gianni biondillo
gianni biondillo
GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
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